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Cosa può scaricare un medico libero professionista e il borsista MMG

Cosa può scaricare un medico libero professionista ? Per rispondere a questa domanda è innanzitutto necessario distinguere i diversi regime fiscali cui può appartenere il medico o in generale il professionista che opera nel settore sanitario.

Distinguiamo tre casi diversi:

  • il medico o il professionista sanitario che opera avendo aperto una partita IVA in regime forfettario;
  • che opera avendo aperto una partita IVA in regime ordinario;
  • il dipendente che opera avendo firmato un contratto da lavoratore subordinato o assimilato – è assimilato a lavoro dipendente il contratto della borsa mmg.

Il medico che opera nel regime forfettario

Il medico o il professionista sanitario che decide di aprire una partita IVA può optare per un regime di vantaggio, detto regime forfettario ai sensi della legge 190/2014, che gli consente di utilizzare un regime che applica una tassazione sostitutiva alla ordinaria. Si passa dall’IRPEF, che ha una pressione fiscale media del 38%, alla sostitutiva, che ha incide per il 5% o il 15% sul reddito.

In quest’ultimo caso il reddito è calcolato forfettariamente, nel senso che i costi non vengono dedotti in maniera analitica, ma sono considerati pari al 22% degli incassi. Ad esempio, se nell’anno il contribuente ha ricevuto dai suoi committenti 10.000 euro, il reddito imponibile all’imposta sarà pari a 7.800 euro ed i costi forfettariamente uguali a 2.200 euro.

Ne deriva che in via analitica non è possibile “scaricare” niente; l’unico costo deducibile è quello rappresentato dai costi per i contributi previdenziali obbligatori.

Per approfondimenti sul regime forfettario leggi il nostro articolo.

Il medico libero professionista che opera nel regime ordinario

Cosa può scaricare un medico libero professionista che opera nel regime ordinario?

Nel caso in cui il professionista operi nel regime ordinario pagando l’IRPEF il reddito è calcolato in maniera analitica. Questo significa che i costi della professione vengono dedotti dagli incassi in virtù della spesa effettivamente sostenuta. Le spese che possono essere dedotte possono essere così sintetizzate

  1. costi inerenti l’attività: tutti i beni e i servizi acquistati per lo svolgimento della professione. Ne sono un esempio i materiali sanitari, i costi relativi a collaboratori e dipendenti, le utenze di studio e così via;
  2. spese di rappresentanza: sono quei costi sostenuti per l’acquisto di beni che non producono direttamente dei ricavi, ma che si presume li realizzi in futuro. Ne sono un esempio dei regali fatti verso i clienti oppure presidenti di associazioni, che possono generare rapporti di lavoro futuro;
  3. alberghi e ristorante;
  4. spese telefoniche (all’80%);
  5. auto (al 20%).

Oltre a questa categoria di costi deducibili, che possono essere direttamente o indirettamente inerenti l’attività professionale, abbiamo un’altra categoria di costi che possiamo “scaricare” dall’imposta IRPEF: i costi detraibili.

I costi detraibili

I costi detraibili sono quelli definiti dal legislatore “meritevoli di tutela”. In altre parole il legislatore vuole spingere i cittadini ad affrontare tali spese, trasformandole in “sconti” per l’IRPEF. Chi paga l’IRPEF può godere di tale agevolazione in sede di dichiarazione.

Vediamo di seguito quali sono i costi detraibili più comuni ed in fondo alla pagina troverai il link di rimando al sito dell’Agenzia delle Entrate per l’elenco completo.

  • Spese sanitarie: le spese sostenute ai fini della cura e tutela della salute rappresentano uno sconto sull’IRPEF pagato pari al 19% dopo una franchigia pari a 129,11 euro. Le spese sostenute presso uno studio medico oppure odontoiatrico devono essere tracciate;
  • assicurazione vita o invalidità almeno pari all’80%
  • tasse universitarie
  • affitto dell’abitazione principale
  • spese per la ristrutturazione dell’abitazione
  • costi sostenuti per l’efficientamento e il risparmio energetico

queste sono le spese più comune, ma clicca qui per accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate e leggere l’elenco completo

Cosa può scaricare un medico libero professionista e il borsista MMG?

Il medico che frequenta il corso MMG percepisce una borsa di specializzazione assimilata al lavoro da dipendente. Sul compenso paga l’imposta IRPEF, pertanto può godere delle agevolazioni dei costi detraibili di cui al paragrafo precedente.

Anche se il corsista ha parallelamente alla borsa una partita IVA in regime forfettario, può comunque portare in detrazione i costi meritevoli di tutela. Non può scaricare le spese inerenti l’attività, perché per la libera professione opta per il forfettario, ma può “scaricare” ad esempio le spese mediche.

Se hai bisogno di ulteriori informazioni mandaci un whatsapp al numero 3492908881 oppure scrivici in direct dopo aver messo “segui” alla nostra pagina Instagram https://www.instagram.com/commercialista.per.medici/